giovedì 14 giugno 2012

Tobruch - Diario da una buca - 5° Giorno


Domenica 5/10 – 1941 – XIX



E’ l’alba. Di rado il caposaldo 19, come stamane, è in movimento; alcuni portano una cassa, altri coperte, pezzi di tavole, ecc.
I fanti domandano come va tanto movimento ed uno chiede a quelli che trasportano le casse il perché. Il compagno appaga la curiosità dicendo che si sta erigendo l’Altare per la Santa Messa, che sarà celebrata fra poco.
La nuova si sparge in un baleno per il caposaldo e tutti ormai cercano di accudire alla pulizia personale al più presto per essere presenti al rito.
Man mano che si avvicina l’ora convenuta si vedono giungere dai capisaldi vicini gruppetti di fanti che accorrono al richiamo.
L’Altare è ormai ultimato quando si sente da lontano il rumore di una motocicletta. E’ il Cappellano del nostro Reggimento che arriva.
Giunto al caposaldo il Comandante gli va incontro per riceverlo, ed entrambi si stringono la mano.
Il Cappellano, mentre si accinge ad indossare i paramenti, rivolge ai soldati, che gli fanno cerchio, affettuose parole.
Incomincia il Sacro Rito ed ogni tramestio cessa come per incanto.
Tutti sono allineati lungo il camminamento.
Si giunge alla consacrazione dell’Ostia Santa. Ognuno a fior di labbra, sommessamente, chiede al nostro Salvatore Celeste, una grazia:

“far giungere il proprio pensiero ai cari lontani, pensando che anch’essi, nella chiesa del paese, in quella stessa ora rivolgono con fervore la preghiera, affinché il Signore faccia ritornare sano e vittorioso il caro lontano, al servizio della nobile causa per la grandezza della Patria.”

Il rito è finito, il Cappellano incomincia la preghiera per il Re Imperatore e tutti scattano come molle sull’attenti.
Al termine si formano alcuni gruppetti di amici che, per l’occasione, si ritrovano e si scambiano i saluti.
Ora il sole sfolgora come in un quadro magistralmente pennellato.
Il Cappellano, tolti i paramenti sacri, saluta il Comandante, rimonta sulla moto e si allontana.
Tutti guardano come se si fosse allontanato qualche cosa di loro.





Tobruch - Diario da una buca - 4° Giorno


                                                       



Sabato 4/10 – 1941 – XIX


L’alba incomincia appena a sorgere, la pattuglia che attenta ha vigilato tutta la notte si dispone a rientrare, quando un ronzio sempre più insistente attira l’attenzione degli informatori.


A questo rumore essi si apprestano mentre alcuni razzi vengono lanciati da due sagome metalliche nemiche che si dirigono verso le nostre linee. Dato l’allarme arrivano i nostri rinforzi che aprono un nutrito fuoco contro i carri e li volgono in fuga; allontanando così l’imminente pericolo.